Acqua corriva = acqua corrente.
Aqua de risela = linfa delle viti adoperata per
eliminare le pane (lentiggini).
Albara = pioppo bianco in genere, dal latino medievale
"Albarus" = bianco .
Albio = trogolo, abbeveratoio di pietra, dal latino
"Abeus".
Aneloti-Bucoloti = acconciatura delle bambine e
delle ragazze, raramente delle donne, formata da lunghi riccioli detti anche
“Bocoli” trattenuti sulla nuca e che incorniciano il viso.
Ara = aia, ampio riquadro, quasi sempre di mattoni,
presente nel cortile delle grandi case di campagna o delle cascine agricole.
Arare = rivoltare la terra col “versaóro” o “raboltin”.
Bagola = frutto del Bagolaro, dal latino
"bocala", piccola. I semi di questo frutto per la loro durezza
venivano impiegati per fare i grani delle corone del Rosario e da qui il nome
“albero dei rosari”, celtico "Celtis australis". Detto anche
Spaccasassi, Bagolaro, Pepolaro, Perlaro.
Bagolare = tremare dal freddo.
Bala = sbronza, ciuca; anche balla di fieno o di paglia;
"Bala” anche nel gioco delle bocce.
Balansa = bilancia, anche “stadera”, bilancia a due piatti
uguali su cui si mettono i pesi da un lato e sull'altro il materiale da pesare.
Bissa = biscia, dal latino popolare per il classico
“bestia” che indicava bestia nociva in generale. “El se ramena come 'na bissa”
è riferito a persona subdola e infida che si divincola come un serpente.
Boarìa = grossa stalla di bovini, anche “stala” a Venezia.
Bóte = botte da vino della capacità fissa di 9 ettolitri.
Bruscandolo = germoglio del luppolo di cui in
primavera si mangiano le cime in risotti e frittate.
Brusco = pianta spinosa il cui germoglio è commestibile;
ramoscello, dal latino "ruseun", pungitopo, incrociato con il Gaelico
"scopa", Erica.
Brustolin = sapore di bruciaticcio che
prende un cibo durante la cottura quando una parte rimane attaccata al fondo
del recipiente.
Bufeto = comodino armadietto che si tiene presso il letto,
dal latino “buffet”.
Buganse = geloni, forse da buca, per effetto di ulcerazioni
"buca = bocca", derivante dal latino.
Calivo-Caligo-Caigo = nebbione, nebbia ghiacciata dal
latino "Caligo", fumo o nebbia.
Caneva = cantina, dal basso latino "canaba".
Caponara = specie di gabbia a campana, costruita con rami di
salice o di castagno, ontano, nella quale si custodivano i capponi o la
chioccia con i pulcini.
Caregoto-Caregon = sedile alto per bambini
piccoli, dal greco "cathedra".
Cocon = chignon, crocchia di capelli o di trecce di
capelli morbidamente annodati dietro la nuca.
Criare-Sigare = gridare, urlare; lamentarsi;
“sigare le crusiate”, espressione che risale al tempo in cui si brandivano le
crociate.
Cuciaro = cucchiaio, dal latino "Cochleariun", dal
greco "kechliaras". Cucchiaio, forma diminutiva di “kachlias” =
chiocciola perché in origine questo tipo di posata era adatto a mangiare le
chiocciole in quanto era munita di una punta che serviva a estrarre l'animale
dal suo guscio; Cuciarà = cucchiaiata.
Cuna = culla, dal tardo latino “cuna”.
Desavìo = insipido, dal basso latino "desapidus".
Farsora = padella di ferro per friggere. Dal latino
"frixoria"da "frixcus" participio passato di friggere.
Fassìna = fascina, dal latino o "fascis".
Fassinaro = catasta di fascine a forma di
pagliaio.
Fassinèi = piccole fascine di legno di olmo, non di acero e
di salice, un tempo preservavano il bosco dai bruchi .
Fogo = fuoco, dal latino "focus", propriamente
per focolare; secondo una credenza i bambini non potevano toccare la catena del
focolare altrimenti orinavano a letto.
Fosso = smaltimento della stalla, fossato per le acque.
Ganassa = mandibola, mascella, dal latino “ganetlus” e
guancia dal greco "gratos" .
Gheba = Gabbia di legno fatta a pioli e assicelle per gli
uccelli; al latino "cavea".
Infrusinà = sporco di fuliggine.
Insende = essere amaro, bruciare; "insende come
torsego" = amaro come veleno.
Liscia = acqua unita a cenere per fare il bucato; detersivo
in genere, dal latino "liscivia" = bucato, da "liux,
"licis".
Panaro = piano su cui si versa la polenta calda, dal latino
“panariun", del pane.
Pomare = maturare (da pomo), maturare lentamente (“el se
pomá”, riferito a un ragazzo giunto a maturità.)
Ponaro-Punaro = pollaio, dal latino “pullus”.
Pua = bambola dal latino "pupa" = bambina,
putta; anche riferito a bambina o donna dai lineamenti perfetti. Anticamente
“pavola”; fantoccio fatti di cenci vestito da donna, un vero trastullo per le
fanciulle.
Racola = strumento fanciullesco di legno formato da
un'asticella con lamina a contatto con una rotella dentata: facendo girare lo
strumento come un’elica si produce un rumore simile a quello di una raganella;
si usava nelle sagre e nelle chiese il venerdì santo, in luogo del campanello e
delle campane che tacciono in segno di lutto e infine per fare la battarella
agli sposi anziani.
Radecio-Radicio = radicchio, cicoria; dal latino
“radicula”.
Ramponsolo-Rampussolo = Raperonzolo, dal latino
medievale “Rapuniun”, derivato dal latino “Rapum” cioè rapa; campanula-radice
bianca filiforme che si mangia intera in insalata.
Respise -Respice = ricetta medica, dal latino
“respicere”, guardare, per "l'occhio addosso".
Rovejare = avvinghiare, avvolgere, dal latino “Evilia".
Roejo = groviglio.
Salbanelo-Sabanelo-Sanguenelo =
folletto vestito di rosso dal latino "Silvano", Dio dei boschi.
Secondo una leggenda questo folletto rubava ai contadini e fu condannato a
portare sulle spalle una fascina camminando sulla luna; durante le notti di
plenilunio si vede infatti la sua figura disegnata sul nostro satellite (le
macchie lunari).
Salgaro-Stroparo = salice da vimini. In latino
popolare “Salicaris”.
Sambugaro = sambuco (Sanbuceus Nigra), dal
latino “sambucus”.
Sbessola = mento,anche Barbeossola, Barbirolo, Scafa;
di origine onomatopeica che è in effetti un modo di fare di chi ha difetti di
pronuncia e che porta il mento in avanti.
Scarsela = tasca; nome di un'erba commestibile (così chiamata
per la sua forma); nome in origine scherzoso, deriva infatti da “scarso”.
Scartosso = cartoccio della parrocchia di
granoturco.
Scartossare = levare il cartoccio alla pannocchia
di granoturco.
Scataron = torsolo della verza o della frutta; termine che
viene usato anche per le canne palustri intrise di acqua, forse da qui il nome
dato al torsolo della pannocchia di grano turco.
Scavolare-Scagolare = sgranare il granoturco o levare
i grani da un baccello vuoi di piselli o di fagioli.
Sciafa-Sciafón = schiaffo-schiaffone; voce
onomatopeica dall'imitazione del rumore prodotto dallo schiaffo. Sciafa
manroversa = schiaffo a man rovescia.
Scoa = scopa o ramazza; mazzo di fusti o fili di saggina
legati insieme.
Scoassa = pattume; “El xe na scoassa” (dicesi di un uomo
finito).
Scoassaro = letamaio, immondezzaio.
Scoato = piccola scopa, scopino; “Furbo come un scoato da
cesso” = completamente stupido.
Secio = secchio, dal latino “situlus”.
Senare = cenere,
dal latino "cinris", in greco “fonicis”.
Sercio = cerchio, dal latino "circulus".
Sgalmara = calzatura brutta usata con fondo in legno;
corruzione di "dalmata" perché usata in Dalmazia; questa calzatura
simile agli zoccoli olandesi aveva il fondo generalmente di faggio o di altro
legno duro, la tomaia era in pelle e molte volte veniva inchiodata al legno
usufruendo della pelle di vecchi scarponi onde evitare la rapida usura del
legno; le sgalmare venivano imbrochettate o veniva inchiodato sul fondo un
pezzo di copertone di bicicletta che eliminava il fastidioso rumore dei passi;
erano calzature utilizzate dai contadini dei luoghi montuosi e sassosi.
Sguasso = sguazza-pantano-acquitrino-rugiada terreno coperto
artificialmente di acqua per la caccia degli uccelli.
Sigoloto = zufolo, dal
latino “sibilare", fischiare.
Spesiale = speziale, farmacista; forma acquisita dal latino
“specialis – species” = spezie, droga.
Squatarare = sciacquare o malmenare.
Straco = stanco dal longobardo “strak” = stanco pesante;
“la xe na festa straca” = fiacca; “el xe straco co' gnente” = si stanca con un
nonnulla.
Striga = dal latino “stric,strigés,striuges”, dal
greco “strigo”; uccello notturno che si credeva succhiasse sangue ai bambini
dormienti.; è anche detto di colui o colei che crede di fare magia; “aver visto
la stria” = essere stato in punto di morte"; Striá = stregato, ammaliato.
Striare = stregare, gettare in malocchio (azione malefica e vergognosa e
ridicola.)
Suca = zucca, testa (etimologia discussa secondo alcuni è
fatta dal tardo latino “cucutia” attraverso una forma co-zucca-Suca).
Sucolo = zucchino, testa dura, da zucca o “Suca”.
Sufiáre = soffiare, buffare, dal latino "sub"
(sotto) e "flare" (spirare).
Sufion = forte soffio.
Tola = asse di legno, dal latino "tabula”,
tavola-tavoletta da scrivere.
Trodo = il sentiero, viottolo, sentiero dell'orto.
Usso = porta, dal tardo latino "ustion" per
"ostium".
Vanesa = aiuola dell'orto, modesto riquadro di terra
destinato a fare colture.
Vecia = vecchia che sta per Befana, vecchio o vecchia, in
latino “vetulus”, dimiutivo di “vetus”.
Versaóro o Raboltin = parte dell'aratro che rovescia
il terreno (vomere), dal latino "versorum".
Vin = vino; Vin coto = vin brulé; Vin de pomi
= sidro ottenuto dalla fermentazione delle mele (Valle del Chiampo).