***
PREFAZIONE
L'autenticità della lirica della poetessa Chiara Jommetti, nasce da
uno spirito colpito profondamente, da cui la profonda meditazione e commozione
che vi traspare poi in versi dal ritmo frenetico, suonano al cuore di chi legge
in una sensazione di stupefatta rassegnazione. La sua poesia è arte sofferta,
vissuta, carica di umanità e priva di ogni convenzionalismo. Il suo canto
è una pennellata breve: un prisma di immagini, il tutto contenuto in
un'anima che va al di là di una matura personalità, e si racchiude
in un universo sensitivo, ma nello stesso tempo in un cosmo lirico e unitario.
Questo!!! è l'universo poetico.
Adelfino Nestori
29 marzo 1978
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Un Angelo apparve.
Da Dio Padre
Tu
discendesti
ad una donna
chiamata Maria.
La illuminasti sulla via
che avrebbe potuto
redimere il mondo.
Ella disse il Suo sì!
E da Lei nacque
il raggio di luce
che irradiò speranza
su tutta l'Umanità.
***
Il dono impossibile.
Esserino, chissà come ti abbiamo spaventato,
ti sembreremo dei Giganti.
Ma presto lo sarai anche tu,
ora cucciolo d'uomo.
Vorrei donarti una collana
fatta con un filo d'amore
e per le perle, la poesia, la musica, le farfalle,
le api, gli uccelli, le acque pure,
gli alberi verdi, i fiori
perché tu possa giocare felicemente
in questa civiltà di macchine.
Ma è l'unico dono che non ti posso fare.
***
Lo strumento nascosto.
Che strano, ieri ancora
non sentivo nulla.
Oggi qualche cosa suona
dentro di me.
Sembra che in me si sia effettuato
un grande cambiamento,
ma certamente non è così.
Forse, fino ad ora, niente
aveva toccato le corde più profonde
del mio strumento nascosto.
Ruscelli d'acqua, cascate di perle,
stormire di fronde, tintinnare di bicchieri,
tutto questo ho sentito con una grande
dolcezza, che mi pervade tutta.
Ora, lo strumento che è in me
si è destato e fa sentire in continuazione
le cose nuove nascoste.
È una grande emozione,
perché non sapevo di averlo
e adesso lo so.
***
Lettera ad uno Spirito.
Ragazzo scapestrato, perché
hai rovinato la tua vita?
Eppure eri intelligente.
Perdonami se ti augurai la morte
ma per te forse era peggio
sopravvivere in quelle condizioni!
Non era cattiveria la mia,
né pietà.
Avrei desiderato conoscerti,
non abbiamo potuto diventare amici,
lo siamo ora più che mai,
anche se mai da vivo ti vidi.
Per te quest'anno è stato il più brutto.
In pochi giorni devi aver imparato
molte cose
quelle che avresti dovuto imparare
in moltissimi anni.
Non riesco a pensarti morto,
sembri nella tua foto sempre allegro
così ti voglio pensare, sempre allegro
accanto ai tuoi.
***
L'amore cancella tutto ciò che non è amore.
Se sei assieme ad una persona
che ti dà calore
non t'accorgi neppure che piove,
anzi è piacevole stare insieme
proprio perché piove.
Né se nevica e c'è freddo t'accorgi
se la persona che hai accanto
ti ama.
Se la persona che ami è con te
l'amore che tu dai e che ricevi
cancella ogni altra cosa o persona.
Se sei solo con la persona che ami
il mondo è tutto tuo.
***
Luna dopo l'Apollo 14.
Luna, ti hanno calpestata,
ma non temere, il tuo fascino
non cambierà.
Luna fredda d'inverno
la tua luce bianca incanterà sempre
gli innamorati.
Sei bella anche in primavera.
Il tuo chiarore non verrà
mai offuscato
tanto meno d'estate o d'autunno,
quando sembri una bella
e bionda fanciulla.
Nessuno che ti guardi può pensare
che tu sia stata violata.
Sei ancora la Vergine dell'universo
per chi ti ama.
***
Il Merletto sul mare.
Città meravigliosa:
io ti ricordo come un sogno,
nata dalle mani di un prestigiatore,
leggera e bella sembri un merletto
disteso sul mare.
Ora pare che tu piano piano
te ne voglia andare e rischi
di diventare una città morta
od un museo vivente.
Ma se tutte le coppie
che ti hanno visitata
venissero ad abitarti, continueresti ad essere
quella che eri e che vorresti essere
anche nel futuro.
La città dell'amore, della bellezza e dell'arte.
***
Acacia.
Dolce profumo che
serpeggia nell'aria,
in un grappolo di calici
Hai preso dimora.
***
Profumo.
Miscuglio di odori,
di fieno tagliato, di pioggia,
di fiori.
Presi ad uno ad uno sono odori
fusi insieme sono
il profumo della primavera.
***
Un Lume.
Lanterna illuminata,
un ramo di salice ti copre,
quasi a sembrare un velo
creando una luce fantastica
quasi di sogno.
***
Arcobaleno.
Arco luminoso
splendente di colori
il Signore ti pose
come segno di alleanza
tra cielo e terra;
ad ogni tuo apparire
ricordi all’uomo
la promessa
che gli fu fatta.
***
Sera.
I colori sfumati della sera
sembrano richiamare
ad una maggiore serenità di spirito.
***
Notte.
Sovrana io sono
del più vasto regno,
il regno della fantasia,
ma esso scompare
alle prime luci del giorno.
***
Campi d’acqua.
Oh valli,
mi ricordate brandelli di cielo
contornati da lievi nubi.
***
Airone.
Airone, simpatico trampoliere
che dall'acqua spunti,
le tue piume dai colori di perla
incantano ancora chi ha
la fortuna di vederti.
***
Prezioso.
Dolce momento,
riposto in uno scrigno
come un gioiello prezioso.
***
Preghiera di due mani.
Le nostre mani
fendono l'aria, s'alzano,
si sfiorano, si congiungono;
e il tutto è durato un attimo
di gioia e di preghiera.
***
Giardino.
O Dio che ti compiaci
di cogliere nel tuo
immenso giardino qualche fiore,
ora in boccio o nel pieno del vigore
o quando sta per appassire,
ora hai voluto cogliere
tra i tanti uno che era
nel vigore della vita.
***
Intensità.
La mia vita
io ripongo nelle tue mani,
un sorriso amaro
un attimo di gioia intensa.
***
Serenità.
In una marea di volti
ho scorto il tuo viso.
I tuoi occhi mi dicevano:
che hai?
Non sai che siamo amici
e gli amici si comprendono
anche in mezzo alla folla?
Ed ecco, quando ho captato
questo messaggio
mi sono rasserenata
disposta ad essere amica
di tutti in ogni momento.
***
Il Castello.
Castello fatto di sabbia:
non sei ricordo d'infanzia,
dentro di te ho messo
gioie e dolori,
tristezza ansietà, amicizie,
la mia gioia di vivere
e ti ho abbandonato.
Il mare ti ha trasformato in qualcosa
di molto armonioso.
Anche il mio Spirito è stato plasmato.
Tu non mi appartieni più
come io non appartengo più a te.
E domani forse saremo assieme
perché tutto cambia e tutto muta.
***
Ai confini della terra.
È notte
appare una stella
e poi altre la seguono
fino a formare
una meravigliosa cupola
che sembra poggiare
ai confini della terra.
***
Orizzonte.
La schiuma bianca dell'onda
ha lavato il mio viso
mentre i raggi infuocati del sole
mi riscaldano.
Io guardo l'orizzonte
e vi scorgo la sagoma
di una vela.
Ma ecco sembrano due ali
che mi sollevano nell'infinito.
***
Ombra.
Tra mare e cielo
una figura si staglia
all'imbrunire,
quasi un'ombra,
sagoma bruna
che mi saluta.
***
Luce.
Sono triste,
sembra che la luce
se ne sia andata per sempre.
Ma domani
risorgerà in me la forza di vivere
e vedere la luce.
Essere luce per gli altri.
***
Vasi.
Un vaso vuoto sono io
eppure so che
in qualche parte della terra
vi è un vaso che trabocca,
che attende un aiuto,
qualcuno che porti
assieme a lui
quello che egli
non può fare da solo.
Chissà se un giorno ci si incontrerà,
forse allora sarà la felicità.
***
Indecisione.
Mi sembra impossibile
ma nel lasciarti
non ho provato nessun dolore,
la causa forse va cercata nel profondo
ma non ho il coraggio,
né la voglia di farlo.
Tu che faresti?
***
Per chi va lontano.
La tua missione
è di andare lontano per testimoniarlo.
La mia è di rimanere nel mio paese,
nella mia città nella mia nazione,
sempre per testimoniare Colui
che entrambe amiamo,
nel desiderio di a Lui
donare la nostra vita.
***
Tempo.
Il tempo scorre come sabbia
da una mano all'altra,
ma non torna mai indietro.
Se alle volte ho la sensazione
che gli anni più belli ritornino
è solo un'impressione che scompare
come è apparsa.
***
Unione di Anime.
Nel cielo una palla di fuoco
io vedo,
e sento che brucia tutto ciò
che vi è di umano in me.
Ciò avviene giorno per giorno
affinché anch'io mi congiunga
ad essa piccola favilla
di fuoco divino.
***
Ad un caro compagno.
Una stretta di mano,
se tu vedi nei miei occhi
delle lacrime,
sappi che sono di gioia,
della gioia che mi trasmetti
per un desiderio che
finalmente si è avverato.
Ecco, con questa stretta di mano
e due lacrime ti dico: Ciao!
***
Falò in riva al mare.
Un fuoco, e tutti noi
ci mettiamo attorno.
Ecco in quest'attimo
io sento che siamo
uno per l 'altro
stretti in cerchio
di fratellanza.
Ma ecco si leva un canto,
qualcuno racconta qualcosa
di divertente
e l’incanto si è rotto.
Siamo ancora soli,
uno per uno,
con il fuoco acceso
che non riscalda nella notte.
***
Nebbia.
Oggi la nebbia è scesa
ed ha ovattato
tutto il mondo che mi circonda.
Il paesaggio appare grigio,
una tristezza impalpabile
ma presente
come una voce in sordina.
Ma ecco sta calando la notte
che tutto ingoia.
Domani sarà un giorno
pieno di sole, senza ombre,
un giorno smagliante
di colori d'autunno.
Dell'oggi sarà un ricordo.
***
Monologo alla luna.
Disco lucente
dimmi chi fu il contadino
che seminò nel campo
tanta gioia e splendore.
***
Tramonto.
O colle che l'arancia
di fuoco indora,
il tuo solitario compagno
bruno rimane.
***
Guardiano.
O tronco secolare
hai ondeggiato
cantando canzoni
e sparso profumi;
rimani ultimo baluardo
vigile ed attento
di ciò che ti fu affidato.
***
I ghiaccioli.
Fiori di ghiaccio splendenti
pendono dagli alberi,
diamanti di madre natura.
***
Brina.
Brina leggiera, velo di sposa
ricamato da mani misteriose,
un raggio di sole ti sfiora
ed uno sguardo ti ammira,
e mentre tutto ciò accade
tu ti sciogli.
***
Amico.
Uomo di neve
amico d’infanzia,
ormai solo nei miei
ricordi tu vivi.
***
Vischio.
Bacca lattea
di buon augurio tu sei,
mentre io ti vedo
come una trappola
per gli uccelli che ti sfiorano.
***
Colori.
Per questa contrada
vive un uomo
che ancora sa gioire delle cose tenere
e belle che ci sono nel creato.
Tuffa il pennello nei colori della terra,
del sole,
per ricrearne forme nuove che hanno
una loro dignità.
Egli è ancora un uomo vivo.
***
Mare.
Acqua che col tuo fluire
dai la vita,
ho la sensazione
che tu mi aiuti.
Con le tue alte e basse maree
mi mormori una canzone
di serenità e pace.
***
Conchiglia.
Credevo di essere
una conchiglia vuota
rigettata dal mare,
una cosa inutile;
ma mi sono accorta
che dentro di me
vi è la vita.
Ecco che un'onda
mi trasporta nell'infinità vitale del mare.
***
Gioia di vivere.
Due specchi di cielo
sono i tuoi occhi
cangianti,
in essi ho visto la gioia.
***
Occhi.
Capelli di seta,
e due occhi sereni
che sprizzano gioia.
Sono gli occhi di una giovane
non più giovane.
***
Solitudine.
Sono in una stanza
nessuno è con me,
ma non mi sento sola,
i miei pensieri
mi tengono compagnia.
La solitudine
non è tristezza.
***
Canto.
Amici cari accanto a me …..
e tutto termina con un
canto dolce e triste.
Un velo di malinconia
si sente nelle nostre voci.
***
Amici.
Il silenzio tra noi,
uno sguardo e tu
comprendi ciò che io
non ho il coraggio di dire;
io capisco ciò che tu
vuoi dirmi ed il silenzio
non pesa tra noi.
***
Ad un amico.
Quando te ne vai mi viene una tristezza infinita,
dolce tristezza
perché ricordo i momenti passati insieme
per rivederti meglio, gioire e soffrire con te.
***
Cammino.
Quante volte
quella strada ho percorso
e dinnanzi a quella porta
mi sono trovata.
Ho bussato e mi è stato risposto
che non era ancora la mia ora,
che riprendessi il mio fardello
di pene di gioie
e che alla fine della mia vita
quella porta si sarebbe spalancata.
Solo allora mi sarei potuta riposare.
***
La Vita.
Ho pensato al fluire
della vita che non si arresta.
Ieri c'era neve, un vecchio
accanto al suo focolare;
oggi il sole, un bimbo che gioca.
Le viole, la primavera, così l'infanzia
l'adolescenza, l'età matura,
ed il declino della vecchiaia.
Il tramonto, un chiuder d'occhi.
Un'alba simile ad un vagito.
Ed ecco la vita ritorna a fluire.
***
Doppio-volto.
Maschera di perbenismo tu sei,
spesso allegra,
ma che volto nascondi tu?
Un volto triste o gaio?
Dimmi che l’umano pensare
tu copri.
Chi su questa terra è
spensierato ed allegro?
E chi non t'usa?
***
I colori di Tiziano.
Dolce creatura,
i tuoi occhi sono gocce di mare,
la tua folta chioma hai tuffato
nel colore rosso del Tiziano,
ed ancor gocciolante, le efelidi
ti ha disegnato.
***
Pulviscolo.
Appare il sole,
globo dorato che diffonde
nell'aria un pulviscolo d'oro,
impalpabile come seta,
che scivola sulle cose
addormentandole dolcemente
mentre cala la sera.
***
Sogno.
Profumo di primavera,
viole,
ed ecco i miei pensieri
tornano a vagare.
Ricordo una bimba ed una fanciulla
felici che colgono fiori,
ne fanno ghirlande,
bevono, nei bicchieri
fatti di foglie di gelso,
l'acqua più trasparente e cristallina
che sia mai esistita.
Ora ove si troveranno?
Forse che sono esistite?
***
Amore.
All'imbrunire,
vicino ad una vetrata
io scorgo due figure che vi si stagliano,
parlano del più grande e del più bello dei misteri ...
che ha un nome tanto dolce e tanto amaro.
«Si chiama Amore ».
***
Un raggio.
Ti ricordo
con una rosa tra le mani,
mentre le lacrime
scendevano e la bagnavano.
Il sole ti regalava
un ultimo bagliore,
e tu piangevi.
***
Il gelato del Paradiso.
Quando in cielo
ci sono delle nuvole bianche,
immagino siano
coni di gelati che gli Angeli
portano al Bambino Gesù.
Ce ne sono di tutti i gusti
i più buoni ed i più belli.
Ed è giusto
perché Lui è il Bambino Gesù.
***
La neve.
Come nevica!
Sembrano piume.
Si ha quasi l'impressione
che gli Angeli sbattano i materassi
e le trapunte del Bambino Gesù
per annunciare la sua venuta tra noi.
***
Mondo di sogno.
O Signore del sonno
padrone assoluto dell’oblio,
con te riposano
tutti quelli che l’anima han quieta.
Ai bimbi, mentre una mamma
racconta una fiaba,
tu fai abbassare loro le palpebre,
trasportandoli nel tuo mondo di favola.
***
Illusione.
Guardo da una finestra
e mi sembra di scorgerti,
Ma è solo una illusione.
Vorrei parlarti,
udire la tua voce.
È notte ed il nostro
dialogo continua.
Ti vedo con gli occhi dell’immaginazione
e so già ciò che mi risponderai.
Annuisco e chiudo gli occhi.
***
La Chiave.
Ieri cercavo una chiave,
una chiave per aprire una porta
che altrimenti non s'aprirà mai.
Ma quale chiave, e dove cercarla?
Sarà essa d'oro, d'argento o di vile metallo?
Oh! non di queste cose è fatta
la chiave che io cerco;
di che è fatta io non lo so.
Non è una porta vera quella che io debbo aprire,
è una porta fantasma;
oltre essa che c'è?
C'è il mio compagno,
anch’esso cerca di aprirla per raggiungermi.
Ci riusciremo forse?
Non lo so.
***
Il Carnevale.
Fanciullo spensierato e giocondo
che ti diverti ad indossare
ora i panni di Colombina ora di Arlecchino,
Pulcinella o Brighella,
il Dottor Balanzone o la damigella Rosaura,
a lanciare le stelle filanti;
dal tuo abito cadono a manciate i coriandoli.
Il tuo nome qual è?
È Carnevale.
***
Il Mercato di paese.
Festa di colori, urli strilli,
chi più urla più vende!
E lei strilla ed imbroglia più di tutti
con la sua carica di buona contadina,
con l'astuzia paesana, sorride ed inganna.
Strizza l'occhio e ride perché così
con bella maniera, ha giocato il poveraccio
che se ne va tutto contento,
convinto di aver fatto un buon affare.
Mentre lei pensa al prossimo cliente
che sta arrivando.
***
La Pirola Parola.
Primo giorno di Marzo
sei stato salutato con fuochi accesi
nella notte e spari di mortaretti,
forse un richiamo a qualche divinità pagana.
Io ricordo molti giorni uguali a questi
e mi divertivo a preparare la Pirola Parola
aspettando la sera con impazienza
per dar fuoco alla catasta di legna e stoppie.
Era molto bello vedere questa fiamma
che si levava verso il cielo
e come la mia, molte e molte altre
si vedevano lungo l'argine
e sembrava una festa,
anzi lo era.